L’ascesa a Cru Bourgeois Exceptionnel
Nel 2008, Jacky e Françoise Lorenzetti hanno subito l’incantesimo dello Château Lilian Ladouys e dal 2018 sono affiancati dalla figlia Manon. Sotto la direzione di Emmanuel Cruse, che è anche comproprietario di Château d’Issan, la cantina è stata ampiamente modernizzata negli ultimi anni. Nel 2020, tutti gli sforzi sono stati premiati quando Château Lilian Ladouys è stato nominato Cru Bourgeois Exceptional.
La tenuta dispone di circa 80 ettari di vigneti distribuiti in diverse parcelle - un mosaico di diversi terroir del Médoc. I terreni sono caratterizzati da tipici depositi di ghiaia, che assicurano un drenaggio ottimale, e da argilla sabbiosa, che conferisce ai vini ulteriore sostanza. Questo terroir favorisce una maturazione lenta delle uve, che a Saint-Estèphe è ulteriormente favorita dal fresco clima atlantico e dalle notti fresche. Il vitigno principale è il Cabernet Sauvignon, che occupa la metà della superficie vitata. È completato da Merlot, Petit Verdot e un tocco di Cabernet Franc. Questo assemblaggio riflette la tradizione della regione, mentre l’alta percentuale di Merlot in particolare favorisce l’accessibilità fruttata e caratterizza lo stile moderno di Lilian Ladouys.

Il classicismo di Saint-Estèphe incontra l’eleganza moderna
In cantina, la precisione tecnica incontra l’artigianalità. Le uve vengono vinificate parcella per parcella in modo da poter estrarre il meglio da ogni sito. Dopo una fermentazione delicata, i vini maturano in botti di rovere francese, di cui circa il 30% viene rinnovato ogni anno. L’uso del legno è ben dosato per favorire la struttura e la complessità senza mascherare il frutto.
I vini di Château Lilian Ladouys sono un omaggio a Saint-Estèphe e sono tra i Crus Bourgeois più interessanti di Bordeaux: potenti e strutturati, ma anche affascinanti e facili da bere. Sono vini che presentano la classica austerità di Saint-Estèphe in una luce nuova e accessibile, senza perdere il nucleo classico.